Anziani: radici e memoria

di Maria Serra

Durante questi mesi abbiamo purtroppo perso molti nonni, sono stati i più colpiti da questo terribile virus.

È stato bruttissimo il giorno in cui ci è stato chiesto nella struttura dove lavoro di osservare le distanze con gli anziani, ci siamo chiesti come potessimo non dare una carezza un bacio quando ti guardano con i loro occhi ormai spenti solo desiderosi di vivere gli ultimi anni che rimangono in pace e serenità, con delle persone che non sono familiari ma che in questo periodo hanno cercato di sostituirli a livello affettivo e non solo assistenziale.

I giorni scorrevano tutti uguali non c’erano visite dall’esterno l’unico contatto che avevano era il cellulare e ci siamo fatte anche tante risate con le videochiamate. Non riuscivano a capire perché i parenti stavano dentro questo oggetto tanto criticato ma che in questo periodo è stato una mano santa per i collegamenti esterni.

Alcuni hanno capito che cosa succedeva e seguivano le notizie in tv, altri per fortuna no anzi ci dicevano come mai fossimo tutti mascherati.

Ora il peggio è passato i parenti piano piano possono venire a trovarli e i nostri nonnini sono più tranquilli e felici. Papa Francesco dice “gli anziani sono alberi che continuano a portare frutto, sono le radici e la memoria di un popolo” amiamoli e andiamo a trovarli, un semplice sorriso e una carezza a loro fa tanto bene.

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