Intervista a Alessandro Pucci.

La Redazione

Abbiamo conosciuto per la prima volta Alessandro Pucci durante una passeggiata “comunitaria” alla faggeta di Oriolo Romano, da subito è nata una bella simpatia grazie sicuramente anche al suo modo di porsi, alla sua capacità comunicativa e alla passione per la natura. Appena abbiamo saputo che sarebbe stato ospite del Bibliopoint della nostra scuola di quartiere gli abbiamo chiesto una breve intervista che lui ha prontamente accettato di fare. 

Quindi come prima cosa grazie Alessandro e iniziamo.

Come prima domanda, considerando anche le tue molteplici attitudini, ti chiediamo di presentarti ai nostri lettori.

Ciao a tutti! Sì, è vero, faccio tante cose: scrittore, illustratore, counsellor, insegnante, divulgatore… A legare insieme tutte queste attitudini è il forte desiderio di raccontare la vita, mia e altrui. Perché quando scopri un tesoro hai voglia di condividerlo.

Sappiamo che ad un certo momento della tua vita hai fatto un viaggio in Africa che è durato circa un anno. Puoi spiegarci cosa ti ha spinto a intraprenderlo? È stato un viaggio che hai fatto da solo?

Sì, sono stato in Kenya e in Tanzania varie volte, sia in esperienze di volontariato che per ricerca scientifica. Mi ha sempre incuriosito la diversità culturale e quella naturale.  Partendo ho dovuto smontare tanti luoghi comuni sull’Africa e nel mio romanzo, infatti, presento una realtà lontana dagli stereotipi. Persone speciali, come i bambini sieropositivi curati dalle ONG e dalle missioni italiane, e luoghi che sono piccoli paradisi terrestri, come l’Eastern Arc Mountains dove la biodiversità è tra le più alte al mondo.

Un viaggio così intenso che al tuo ritorno hai deciso di donarlo a tutti attraverso la pubblicazione del libro “Il corno del camaleonte” che hai recentemente presentato al Bibliopoint “Senza Confini” presso l’I.C. Fidenae. Puoi dirci qualcosa in proposito?

Come vi dicevo prima, quando trovi un tesoro hai il forte desiderio di condividerlo, ecco perché ho scritto “Il corno del camaleonte” ed ecco perché ho voluto raccontarvi, con immagini e parole, il mio viaggio al Bibliopoint “Senza Confini”. Se, come dice Papa Francesco, “siamo tutti connessi” allora non potevo non condividere il mio viaggio così intimo con tutti i miei lettori.

Il libro parla di amicizia tra due compagni di viaggio, Francesco ed Angelo, e di peripezie che affrontano insieme. Quanto è importante per te questo sentimento? Abbiamo bisogno di riscoprirlo?

L’amicizia non è fatta di semplici parole ma di scelte e di azioni che si fanno come donazione verso l’altro. È lì che si riconosce la vera amicizia e questo legame l’ho sviluppato molto con Rashid che nel libro è stato mio assistente e anche realtà durante la mia esperienza di ricerca in Tanzania. Abbiamo bisogno sicuramente di ricoprire questo legame che non può essere virtuale in quanto la virtualità è fatta solo di parole ma deve essere necessariamente costituito da azioni concrete.

Pensi che il lavoro che hai scelto possa averti aiutato nella scoperta dell’intimo legame tra l’uomo e la natura?

Non credo che il lavoro che ho scelto abbia creato l’intimo legame tra uomo e natura, direi che è avvenuto l’esatto contrario. Proprio la scoperta di questo legame mio con la natura, avvenuto quando ero bambino nella campagna siciliana, mi ha permesso di trasmettere questo entusiasmo e arrivare agli alunni e ai lettori. Quindi prima ho provato delle emozioni, ho percepito l’importanza della mia connessione con la natura, e poi l’ho potuta trasmettere proprio in funzione di questo, in virtù di questo.

Nel 2015 Papa Francesco ha promulgato l’Enciclica “Laudato Sì” sulla cosiddetta ecologia integrale dove si sottolinea l’urgenza di azioni volte a cambiare una certa inerzia negativa nei confronti del creato. A te in quanto uomo, ma anche naturalista cosa ha comunicato questa Enciclica? Quali sono state le tue riflessioni?

Una delle persone più importanti nel mio cammino personale è san Francesco d’Assisi. Come lui amo rimanere in contemplazione davanti al Creato perché vi riconosco la mano del suo Creatore. Vivere otto mesi al confine di una foresta pluviale mi ha cambiato, ho percepito il suo enorme valore. La cosa sorprendente è che mi sono sentito parte di quel posto così primordiale, non semplice spettatore. Nell’Enciclica Papa Francesco sottolinea quanto sia importante capire che l’uomo deve riconnettersi alla natura, perché ne fa parte. Invece nelle città ci siamo allontanati dalle nostre origini: la natura e ancor più dal suo Creatore. Serve ristabilire queste connessioni: quella con la natura, con Dio, con gli altri. Gli alberi della foresta africana mi hanno insegnato che tutto è in rete: questo è il messaggio del mio libro.

Dopo la promulgazione dell’Enciclica, che tra l’altro ha invitato i cittadini ad un nuovo protagonismo, sono nati i “Circoli Laudato Sì” di cui tu sei un animatore. Ci puoi dire qualcosa su questi circoli? Come sono nati? Quali sono i suoi obiettivi? Come se ne può far parte?

I Circoli sono una risposta concreta all’Enciclica che ascolta “il grido dei poveri” e “il grido della Terra”. Ci incontriamo per varie iniziative che non riguardano esclusivamente l’ambiente: adesso con la guerra proviamo a consumare meno gas naturale nelle nostre case, in un modello di sviluppo non consumista.

Cerco di spiegare il nostro atteggiamento con un esempio: se riconosco quanto è stata importante mia madre nella mia vita, allora la amo e la rispetto; non per dovere, ma per riconoscenza. Lo stesso vale per le relazioni umane e per il rispetto del Creato. Siamo grati per tutto ciò che abbiamo ricevuto e, come san Francesco, proviamo a “lodare Dio” nel nostro vivere. I Circoli, in Italia e nel mondo, sono nati da questo desiderio di lode e condivisione.

Da tre anni il Movimento Laudato Si’ mi chiede di disegnare la locandina del Corso Animatori e anche quello è un cercare di raccontare quanto sia indispensabile un’alleanza tra noi e il Creato.

Ognuno può fare la sua parte; per me i Circoli sono un modo concreto per “agire localmente e pensare globalmente”.

Per fare parte dei Circoli Laudato Si’ potete andare qui:

Se volete seguire le mie storie e sbirciare i miei disegni e “rimanere connessi”:

http://www.instagram.com/ale._.pucci

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