Mi chiamo Claudio…

di Claudio Tornambè

Mi chiamo Claudio Tornambè e abito nella casa famiglia “Sei come Sei” da 15 anni.

All’inizio mi sono trovato in difficoltà ma adesso va bene.

 Per me è una nuova esperienza che faccio ed è stata una mia iniziativa di venire ad abitare in questa nuova casa e non della mia famiglia.

Qui mi trovo bene, in camera con me c’è Tommaso che conosco già da tanto tempo e a volte lo aiuto. 

Parliamo di tutto, del suo centro diurno, delle attività che fa in una parrocchia a San Lorenzo e io sono molto contento per lui. 

Sempre in questa nuova casa mi sono fidanzato con Manuela, una ragazza che conoscevo già da prima di venire qui.

Con lei sto veramente bene, parliamo di qualsiasi cosa.

 Sia io che lei prima lavoravamo ma ora siamo in pensione, ma non ci annoiamo perché siamo organizzati per tutto; infatti lei ora va in un centro diurno e io in un centro che si trova vicino Fidene.

Stare con lei è una bella esperienza, Manuela è sempre allegra io le voglio molto bene.

In questi anni in casa famiglia, in tanti mi hanno detto che sono migliorato rispetto all’inizio; infatti prima mi chiudevo tanto in me stesso, invece adesso parlo di più.

Vado d’accordo con tutti gli operatori mentre con  alcuni ragazzi che vivono con me un po’ meno ma penso che ci dobbiamo solo conoscere un po’ di più, però se serve sono sempre pronto a dare un aiuto perché mi piace darmi da fare e ci tengo.

Adesso sono in pensione ma per tanti anni ho lavorato all’Ospedale San Giovanni.

Mi trovavo bene  e andavo d’accordo con i miei colleghi perché sono una persona socievole, mi piace il dialogo e tutti mi volevano bene ; un po’ mi manca il lavoro che facevo.

Adesso, oltre ad andare al centro tre volte a settimana, per passare il tempo, faccio un diario settimanale sul mio computer e scrivo degli articoli per alcuni giornalini.

L’anno scorso ho fatto un articolo su Nelson Mandela e sulle case famiglia.

Ho parlato anche dei ragazzi disabili e dei loro diritti, sia per il lavoro che per la loro vita privata, sul fatto che devono essere considerati per tutto e non fuori dal mondo, non come un mondo a parte. E questo è una cosa che riguarda tutti, anche per le loro famiglie che vanno rispettate quando accettano che un loro familiare scelga di vivere in una casa famiglia. Per me è stata una scelta bellissima. Fate anche voi la conoscenza della casa famiglia è una bella idea per tutti i ragazzi disabili!

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