di Fabio Martino
Il 23 gennaio alle ore 13,30, al numero civico 28 di via Carlo Tranfo nel quartiere di San Basilio, è stata inaugurata la «Palestra della Legalità» dell’Opera don Giustino, che sarà gestita dal Gruppo sportivo Fiamme Oro della Polizia di Stato e dove ragazzi e ragazze del quartiere potranno imparare i rudimenti della boxe.
Molte le presenze istituzionali intervenute: il Ministro dell’Interno On.le Piantedosi, il Ministro per lo Sport e i giovani On.le Abodi, il capo della Polizia Dott. Giannini, il Sindaco di Roma Gualtieri, il Presidente A.D. di Sport e Salute SpA Dott. Cozzolie, il Presidente Fiamme Oro Dott. Montini e don Coluccia.
Un’iniziativa già sperimentata al Tiburtino, altro quadrante di periferia della Capitale. Replicata a San Basilio grazie a un protocollo di intesa siglato fra Sport e Salute S.p.A. e il Ministero dell’Interno, con l’impegno di attivare collaborazioni in ambito sociale e sportivo. Progetti che, in aree urbane come quella di San Basilio, hanno ancora più valore, perché possono strappare adolescenti e giovani dalla morsa di chi pensa di utilizzarli come manovalanza per i propri traffici.
Le cronache degli ultimi anni hanno raccontato di come ‘ndrangheta e camorra abbiano provato a trasformare vie e piazze di San Basilio in una sorta di narco-mercato a cielo aperto. E lo stesso immobile in cui ora c’è la palestra con un ring, i sacchi e le corde per gli allenamenti e gli spogliatoi, era finito in mano ai pusher.
Questi locali, che erano occupati, come detto, dalla malavita, sono stati sgomberati dalla sindaca Raggi e, la nuova gestione Gualtieri, dando un senso di continuità all’azione, ha proseguito i lavori facendone questa palestra, destinata a diventare un presidio di cittadinanza.
Riportiamo esclusivamente alcune parole significative di don Coluccia, sacerdote anti-spaccio messo sotto scorta per le minacce subite, che è stata la persona che più di ogni altra si è spesa per questa opera di resistenza civile: «Vorrei che i ragazzi di questi quartieri avessero lo stesso diritto di scelta dei loro coetanei di zone benestanti come i Parioli. Credo in quel vangelo laico che è la Costituzione, quando all’articolo 3 impegna la Repubblica a rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale che frenano il pieno sviluppo delle persone».
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