
Nel precedente numero del giornalino abbiamo parlato tanto della violenza sulle donne, che può essere sia fisica che psicologica e altrettanto distruttiva. Ora voglio raccontare cosa può accadere se si riesce a riprendere in mano la propria vita, a comprendere che non ci meritiamo un amore malato, un rapporto fatto di sofferenza e insulti, mancanza di rispetto e amore ma che dobbiamo imparare ad amarci e rispettarci per prime. Quando ho aperto gli occhi e ho visto che poteva esistere un altro genere di amore, quello vero, mi sono guardata allo specchio e mi sono chiesta: “Perché ti stai facendo questo?”. A 33 anni ero diventata una persona diversa anche davanti allo specchio: avevo preso peso, tagliato corti i capelli, io che li avevo sempre portati lunghi, e colorati di rosso, vestivo come una donna più grande, senza mettere in risalto nulla di me. Era come se volessi scomparire. Poi mi sono domanda perché avessi avuto così tanto bisogno di essere amata da aver creduto alle sue finte promesse, ai suoi atteggiamenti possessivi, alla sua disistima nei miei confronti, ai suoi insulti e aver scambiato tutto questo per amore. E allora mi sono detta: “Se non ti ami per prima, non può farlo nessun altro al posto tuo.” Ed è iniziata la mia risalita dal baratro. Non ho più permesso che mi raccontasse bugie per giustificare le sue mancanze di rispetto e ho messo fine al nostro matrimonio, senza più cercare e attendere da lui risposte che non sarebbero mai arrivate. Ho fatto di tutto per difendermi da lui che voleva continuare ad avere potere su di me, che continuava a cercare di farmi del male anche da lontano. Mi guardavo allo specchio e tutti i giorni mi ripetevo di valere il mio amore. E così riuscivo a tenere lontano la sofferenza che lui voleva continuare ad infliggermi e a guardare tutto da un’altra prospettiva. Ho iniziato a vederlo per quello che era, a vedere tutti i suoi limiti e tutto il dolore che aveva dentro e così non l’ho odiato ma non ne ho neanche avuto paura e ha perso, in questo modo, tutto il potere che gli avevo dato. E io sono rinata. Ho accettato l’amicizia di un uomo che conoscevo da tanto tempo e che nascondeva un sentimento molto più profondo. Ho cambiato colore ai miei capelli facendoli tornare neri, come erano sempre stati e ho aspettato che ricrescessero. Ho ripreso a indossare abiti più nel mio stile e non mi sono nascosta più. Ho iniziato una dieta e iniziato delle cure che dovevo intraprendere. Insomma, ho iniziato ad amarmi e a prendermi cura di me stessa. Ho cercato di comprendere i motivi per i quali avessi permesso che mi trattasse in quel modo e li ho trovati nella mia eccessiva sensibilità ai problemi altrui ma anche nella mia insicurezza, nel non conoscermi abbastanza e nel non apprezzare, per prima, i miei punti di forza, le mie qualità. Allora è iniziato tutto un lavoro interiore su di me, sul conoscermi e riconoscermi. Non avevo più bisogno di essere riconosciuta perché mi riconoscevo. Ho imparato che tutto quello che cerchiamo negli altri, possiamo donarcelo da soli. Questo per me significa amarsi. E quando ho imparato ad amarmi, ho permesso ad un’altra persona di fare altrettanto e sono riuscita ad accettare quell’amore vero, genuino, rispettoso. Quindi vi dico che l’unica ricetta per stare bene con se stessi e per accettare di essere amati di un amore giusto, è amarsi.
AMATI!
Rispondi