
Cari amici, riprendiamo il nostro viaggio nel mondo dell’autismo per parlare di come fare ad entrare in relazione con un autistico non verbale come me. Forse ne conoscete uno e vi piacerebbe diventare amici ma non sapete da cosa cominciare perché vi sembriamo un po’ isolati e refrattari alle relazioni.
In realtà si tratta di legittima difesa dagli eccessi sensoriali del vostro mondo.
Spesso i non autistici vengono da me parlando ed alzando tono e volume della voce, caricando le espressioni del viso ed a volte addirittura gesticolando con le mani. E’ una vera sciagura! Meglio fuggire in qualche meandro della mia mente dove ci sia pace e silenzio. Il selvaggio sensoriale si stancherà presto.
Se volete coinvolgermi, la mia modalità è il silenzio condiviso, quindi non fate rumori ed in silenzio entrate nel mio silenzio. Esiste un silenzio ciascuno per proprio conto ed un silenzio condiviso.
Entrate silenziosi nel mio silenzio ed io apparentemente assente vi guarderò con la coda dell’occhio e dai movimenti del vostro corpo, dalla vostra comunicazione non verbale, capirò molte più cose di voi, più profonde e più vere di quando vi nascondete dietro le parole.
E se voi guardate me, non lo vedete se sono felice o in difficoltà?
Basta parole. Magari fossero inutili, a volte sono proprio dannose, delle vere cortine fumogene.
È che il silenzio fa paura perché ci rende interiormente nudi, indifesi.
Ma non abbiate paura, noi autistici non siamo pericolosi se ci si avvicina in silenzio.
Basta cercare di portarci nel vostro mondo, venite voi nel nostro.
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