

Subito dopo aver chiesto informazioni e fotografie, tramite Facebook, sulle attività storiche di Fidene che non ci sono più, hanno scritto in molti, tra cui alcuni proprietari di queste, permettendomi di incontrarli per ascoltare i racconti delle loro storie e quelle dei loro negozi, che sono un po’ anche le storie degli abitanti di Fidene.
Tra questi mi ha scritto Ilenia, la figlia della signora Assunta Mancini, per raccontare, con molta emozione, la loro esperienza con la cartoleria, che è stata l’unico punto di riferimento per molti anni per il nostro quartiere e per quelli limitrofi, per acquistare libri scolastici, materiale da cancelleria, libri di narrativa e molto altro.
Ci siamo incontrate una mattina al bar e, con mia grande sorpresa ed emozione, sono arrivate anche la mamma, la sig.ra Assunta Mancini e la cugina, Elena Mancini, figlia della sig.ra Rita, che è venuta a mancare prematuramente alcuni anni fa.
Ed hanno iniziato a raccontarmi la loro storia…

Inizia la sig.ra Assunta, raccontando che il fratello, Massimo Mancini, che già aveva in gestione il giornalaio all’angolo tra Via Radicofani e Piazza dei Vocazionisti, rilevò, alla fine degli anni ’60, il negozio di cartoleria da Gabriele Sacchini che si trovava di fronte all’attuale Farmacia Calvani e prima del distributore di benzina, venendo dalla Piazza, per farci lavorare la sorella che viveva al paese, ad Affile, e la moglie.
Essendo l’unica cartoleria che forniva libri scolastici, li ordinavano per tutte le scuole dei quartieri limitrofi come quelle di Colle Salario e per la Toscanini, oltre a quelle di Fidene.
Poi interviene Elena raccontando che prima del periodo dell’acquisto dei libri scolastici, era necessario andare a fare gli ordini in ogni casa editrice di Roma e per farlo bisognava mettersi in fila dalla sera prima e attendere tutta la notte per consegnare la lista dei libri da ordinare. Se ne occupavano Massimo e successivamente anche Elena che, essendo molto giovane, circa 19 anni, veniva aiutata dalle altre persone in fila, permettendole di lasciare la lista dei libri da ordinare, per non farle trascorrere la notte in strada.
Quando era il momento della consegna dei libri scolastici, si formava la fila fuori dalla cartoleria poiché tutti li facevano foderare, prima di portarli a casa.
Per l’occasione venivano acquistate 5000 foderine usandole tutte. In quei giorni di lavoro intenso Elena, dall’età di 10 anni, veniva messa a foderare i libri per smaltire più in fretta il lavoro.
Nei periodi di maggiore calma, la sig.ra Assunta si occupava di allestire le vetrine per tutte le ricorrenze annuali: Natale, San Valentino ecc.
Per questo motivo andava nei magazzini ad acquistare tutti gli oggetti più belli e particolari che trovava per esporli in vetrina, tra cui ricorda un Presepe fatto a mano e delle palle di vetro per l’albero di Natale.
Oltre ai libri vendevano anche giocattoli, cancellaria di tutti i tipi tra cui colori a tempera, colori a china e pennini, quaderni e zaini di marca, avendo fatto della qualità il loro punto di forza.
Talmente era il lavoro che avevano, essendo l’unica cartoleria in zona, che la sig.ra Assunta teneva aperto il negozio anche metà di agosto mentre, in quegli anni, quasi ogni altra attività nel quartiere chiudeva per ferie.
Le bambine più piccole, Ilenia e Chiara, figlie di Assunta, quando erano in negozio, trascorrevano il tempo nel magazzino sul retro, leggendo libri, giocando con i puzzle o con i giochi in vendita o andando in bicicletta nel cortile. Un altro passatempo che ricordano con nostalgia è quello di mettere in ordine il materiale in vendita, tra cui una scatola di tempere che Ilenia ricorda con particolare affetto perché la riordinava continuamente.
Elena e Alessandra essedo più grandi, lavoravano aiutando in negozio, come era loro possibile, anche quando avrebbero voluto uscire con le loro coetanee.
Elena ha anche altri ricordi molto belli.
Del banchetto con la merce in vendita che ogni negozio esponeva all’esterno durante la Festa di Santa Felicità e Figli Martiri quando le attività del quartiere rimanevano aperte anche fino alla mezzanotte, per esempio.
Oppure dei clienti che non avendo abbastanza denaro, prendevano libri scolastici o giocattoli per i regali di Natale, dilazionando i pagamenti.
Per segnare i debiti di queste persone, avevano un libricino che spariva quando arrivava la sig.ra del negozio accanto con un messaggio in codice: “Sono arrivati i gigli bianchi in negozio” che segnalava l’arrivo nel quartiere della Guardia di Finanza, ma non ditelo a nessuno!
La sig.ra Assunta ricorda con piacere e un po’ di nostalgia che i commercianti della via principale si aiutavano e si scambiavano le preoccupazioni sulle vendite del periodo natalizio.
Tutte ricordano con nostalgia l’odore della carta quando aprivano la porta del negozio al mattino.
Ilenia racconta che, nel tempo, è riuscita a ritrovare la scatola delle tempere dove lei le riordinava continuamente dopo che il negozio fu venduto. Passando dal negozio, scoprì che il nuovo proprietario aveva conservato proprio quella scatola e la riconobbe perché era un po’ rotta da una parte e così poté tornarne in possesso.
Questo incontro con la sig.ra Assunta, Ilenia ed Elena è stato molto emozionante anche per me perché mi ha riportato all’infanzia e a quando entravo nella loro cartoleria con mia madre e mia sorella e uscivamo, come per magia, con i libri per la scuola, solo consegnando un cedolino oppure quando entravamo per scegliere un libro di narrativa per bambini o per ragazzi che correvo a leggere a casa. Mi affascinavano sempre tanto anche le vetrine e tutti i prodotti di cancelleria che guardavo sempre con molta meraviglia.
Nel 2000 la sig.ra Assunta e la sig.ra Rita hanno dovuto prendere la decisione di vendere la cartoleria per accudire al meglio l’anziana madre.
La cartoleria è rimasta negli stessi locali per un po’ di tempo e poi è stata spostata dal nuovo acquirente di fronte al bar d’angolo, che viene chiamato “Bar della madonnina” per poi chiudere definitivamente qualche anno dopo.
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