Cari lettori, come è opportuno che vi comportiate quando incontrate una persona autistica? Come fare per costruire una relazione?

Da persona autistica provo a darvi qualche consiglio, spero utile.

Come prima cosa tenete presente che per molti autistici il mondo è troppo pieno di stimoli per cui spesso siamo in difficoltà nel capire cosa accade, le situazioni e relazioni che stiamo vivendo; quindi state calmi perché se diventaste ansiosi, facilmente potreste cominciare a produrre troppi stimoli, magari parlando troppo o troppo velocemente o producendo troppe espressioni del viso o gesti delle mani.

Le persone così io le perdo subito perché la loro ansia le induce a produrre una valanga di stimoli relazionali che surclassa alla grande le mie capacità percettive. Tenete conto che ogni tanto stare zitti e non fare nulla è semplicemente meraviglioso. Io adoro le persone tranquille e tendenzialmente silenziose.

Per lo stesso motivo già indicato, evitate di frequentare la persona autistica in un luogo di grande confusione come ad esempio una stazione ferroviaria o un centro commerciale. Scegliete piuttosto un luogo tranquillo come un bosco.

Poi cercate di stare zitti. Per me autistico, la parola è uno strumento da usare per accordi operativi, per condividere piccole decisioni ma comunque da usare con parsimonia. Parlare tanto è un grosso disturbo.

Dopo un po’ di silenzio, il vostro canale di comunicazione non verbale comincerà a potenziarsi e vi accorgerete che l’autistico con il volto e i movimenti del corpo sta comunicando tantissimo ed anche voi state facendo lo stesso.

Siete arrivati. Non vi rimane che fare cose belle insieme riducendo la parola al minimo incomprimibile. Le parole sono rumore. La vera comunicazione profonda abita il silenzio.