Oltre la normalità.

Federico De Rosa persona autistica

Cari lettori, nell’ultimo numero di Fidene in Rete vi ho illustrato la mia percezione sensoriale aumentata, comune a tante persone autistiche e vi ho promesso che avremmo proseguito con la rappresentazione mentale di tali percezioni.

Non vi sarà sfuggito che diverse persone autistiche e soprattutto tra i bambini, fanno fatica a capire e quindi a gestire adeguatamente situazioni e relazioni. Ora vi illustro perché ciò accade nella mia mente ed immagino che anche per altri autistici possa essere analogo.

Immaginate di essere impiegati in una grande azienda. Siete seduti alla vostra scrivania e state lavorando al vostro computer. I vostri cinque sensi e soprattutto vista, tatto e udito registrano piccoli segnali dal mondo esterno e la vostra mente li monta velocissimamente in una visione d’insieme del contesto che vi consente una piena padronanza della situazione, di ciò che accade e di ciò che dovete fare. Siete quindi perfettamente efficienti.

Ora immaginate che al piano superiore abbiano inizio dei lavori di ristrutturazione edilizia con un ampia varietà di rumori assordanti.

Di colpo la vostra visione di insieme del lavoro che state svolgendo diviene più difficile, incerta, faticosa, intermittente. Ora immaginate che a ciò si aggiunga che tutte le luci del vostro ufficio diventino intermittenti tipo discoteca. Lavorare diviene impossibile.

Cosa voglio dire? In condizioni di normalità la vostra mente monta tutti i dettagli percepiti in una visione d’insieme che vi dice cosa accade attorno a voi e di conseguenza come potreste comportarvi. La visione d’insieme del mondo attorno a voi produce significati che vi pongono in condizione di governo della realtà circostante.

Ma se gli stimoli sensoriali crescono troppo per numero ed intensità, la visione d’insieme va in frantumi e restate privi di significati, il caos non vi fa capire più nulla.

Ecco per me autistico ipersensibile a livello sensoriale, il vostro mondo spesso ha troppi stimoli che mi mandano in confusione mentale. Io penso che molti di noi autistici si abbia bisogno di una riduzione degli stimoli sensoriali e della loro intensità e potremmo essere più presenti.

Nel prossimo numero proseguiremo il nostro viaggio nel mondo dell’autismo.

Ci vediamo su Fidene in Rete!

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