La mia storia.

di Benito Lattanzi.

Mi è stato chiesto di raccontarvi un po’ della mia storia che in gran parte coincide con quella dei quartieri di Fidene e di Villa Spada.

Penso che sarete in molti ad essere più giovani di me dati i miei over 80.

Fa quindi piacere raccontarvi quasi la nascita della ‘borgata Fidene’ e, soprattutto di ‘villa spada’. Potrei essere lungo e noioso ma ci sono tante cose da dire.

Lo farò a puntate.

Cominciamo da come ho conosciuto che esisteva Fidene.

Erano tempi duri ed avevo avuto la fortuna di trovare un impiego presso il centro di Ricerche Aerospaziali della Università di Roma allora in piazza s. Giovanni di Dio al Colosseo.

Dopo un po’ di tempo vengo trasferito presso il distaccamento che si trova vicino all’aeroporto dell’Urbe.

Vivevo allora a “s. Giovanni e dovevo prendere due mezzi pubblici per arrivare al lavoro.

A piazza Vescovio prendevo il bus che mi portava sulla via Salaria che, nelle giornate piovose, arrivava sempre “zaccherato” infangato.

La cosa mi meravigliava e mi chiedevo da dove venisse ragion per cui, in una bella giornata di primavera, mi feci accompagnare da un amico che aveva una 500 a Fidene.

Era primavera c’era il sole e molto verde e mi sembrò un paradiso.

C’erano poche case tutte al massimo ad un piano, un negozio di generi alimentari, uno smorzo “berardi”, un ferramenta “cucchiella” e poche altre case.

Trovai un affitto in via Rio nell’Elba dove mi trasferii.

Una bella casetta ma le strade non erano asfaltate e non c’era l’acqua corrente, per cui ogni giorno veniva un carro botte comunale a riempire dei cassoni di eternit (ora cancerogeni).

La vita scorreva serena ed il lavoro mi portò ad andare all’estero ed a guadagnare qualcosa in più. Una volta, ritornando da uno dei tanti viaggi, passando su via Radicofani, all’altezza del benzinaio, prima del ponte, notai all’interno di Villa Spada, che avevo lasciato come vigneto, delle ruspe che lavoravano.

Chiesi il motivo è mi dissero che avevano lottizzato: non avevo tanti soldi ma forse sarebbero stati sufficienti per vedere se potevo acquistare un lotto di terreno perché la zona mi piaceva.

Era già stato venduto tutto, ragion per cui mi fu suggerito di rivolgermi a qualcuno che aveva acquistato più lotti.

Ne trovai uno, brutto a prima vista, ma l’unico un po’ più decente.

Non avevo tutti i soldi ma, indebitandomi, feci il compromesso di acquisto.

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