
Tra le tante avventure emozionanti che mi capita di vivere quando sono qui a Roma, oggi vi racconto della fredda mattina del 1febbraio dello scorso anno. Una vera e propria impresa epica (almeno per me) ma che volevo fare da tanto tanto tempo!
Il giro delle sette chiese!
Che non è solo un modus dicendi ma è un vero e proprio itinerario pellegrinale che risale al ‘500 e fu formalizzato nientemeno che da San Filippo Neri.
Ma mentre i pellegrini lo facevano camminando, io l’ho fatto di corsa!!!
Me l’avevano venduta come una 16 km…
Alla fine di km ne ho fatti 28 km!!!!! che per me è tanto davvero, essendo abituato a fare corse non più lunghe di 10-15 km e infatti non so neanche io come ho fatto ad arrivare alla fine.. ma ce l’ho fatta… e ne sono orgoglioso!
Siccome anticamente i pellegrini partivano al buio io non ho voluto essere da meno!!!
Non sapevo se esistesse o meno un ordine con cui doppiare le chiese… quindi all’alba ho preso il trenino da Fidene direzione Tiburtina e da lì, iniziando a correre, sono arrivato a San Lorenzo fuori le mura, proprio di fronte all’ingresso del Verano, il cielo mi ha regalato una splendida aurora, gelida ma con meravigliose striature di rosa…
..e poi l’alba piena sulla Basilica di Santa Maria Maggiore: per fortuna la giornata volgeva al sereno!
..dopo ho continuato attraversando tutto il centro fino al Tevere, e poi ancora oltre, su via della Conciliazione quasi deserta visto che era mattino molto presto e faceva molto freddo, e arrivo a San Pietro. Vi assicuro, l’effetto della chiesa proprio di fronte a me, sempre più vicina, sempre più grande, in tutta la sua magnificenza, è da togliere il fiato (che in realtà mi serviva parecchio in quella circostanza, ma vabbè) !!!
.. da San Pietro a San Paolo è la parte più difficile, se non altro perché è eterna!!!
prima si costeggia il Tevere verso sud, poi a sinistra dove c’è il vecchio mattatoio, poi Testaccio, poi Ostiense e solo allora si vede in fondo in fondo la grande mole bianca della Basilica con il suo campanile neoclassico, come un miraggio lontanissimo… e infatti in realtà è ancora lontana… chilometri su chilometri su chilometri ma poi ci si arriva!!
.. per arrivare alla quinta chiesa, San Sebastiano fuori le mura che sembra davvero immersa nel silenzio e nel nulla, si deve percorrere la vera via della Sette Chiese, lungo la Garbatella, poi la via Ardeatina, e risalire poi dall’Appia Antica tra lunghi tratti campestri… tanto che ti chiedi se sei ancora a Roma.. (per uno che arriva da fuori città è strano un così repentino passaggio da città a campagna) verdi prati, con annesse pecore o asinelli, silenziosi, carichi, di memorie storiche e di antiche catacombe…
..e poi costeggiando le antiche mura, si sale (dopo oltre venti chilometri di corsa devo fare anche strade in salita!!!!!!…) fino alla grande chiesa di San Giovanni in Laterano, con le sue due facciate, quella monumentale barocca e quella settentrionale con i due piccoli campanili medioevali…
..ultimo sforzo, attraverso viale Carlo Felice, e mi ritrovo, per fortuna quasi subito, in faccia alla Basilica del Sacro Cuore di Gerusalemme..
..e da lì si chiude il cerchio, tornando in San Lorenzo attraverso la Porta Maggiore a giorno ormai fatto!!!
28 km, quasi 3 ore, 3 pause caffè, (non ce l’avrei fatta senza dosi di caffeina) ma le emozioni sono state infinite!!!! Come si dice? “da rifare altre volte?” Assolutamente si!!!! Da rifare in primavera!

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