I volontari del progetto “Basta poco” della Parrocchia di s. Ugo
Nel 2014, dopo un attento esame del territorio della parrocchia S. Ugo, abbiamo constatato che c’era stato un progressivo aumento della popolazione residente vicina o superiore ai 65 anni di età, pur essendo il territorio in cui agisce di giovane costruzione, nasce infatti circa 35 anni prima. Considerando che in occasione delle benedizioni di Pasqua, le continue richieste di portare l’Eucarestia a familiari ormai non più autosufficienti e le numerose segnalazioni arrivate dagli operatori della Carità e direttamente ai sacerdoti, abbiamo pensato di iniziare a renderci utili cercando di alleviare il peso della solitudine delle persone rimaste sole e il dolore di quelle che erano state visitate dalla malattia.
Il progetto nasce in collaborazione con la Caritas diocesana con gli obbiettivi principali di promuovere una sensibilità nuova legata all’ascolto dei bisogni nascosti alle fasce sociali più sole e più a rischio, proprio quelle degli anziani, creare una cultura della solidarietà fra le generazioni, mettendo a servizio delle risorse umane giovani e adulte che sappiano costruire una realtà di servizio che prediliga la relazione di prossimità e combatta la solitudine, il progetto lo abbiamo chiamato “Basta Poco”.
Durante le messe domenicali abbiamo chiesto ai parrocchiani di rendersi disponibili ad offrire settimanalmente un po’ del loro tempo per dedicarlo a persone in difficoltà e subito una trentina di loro si sono resi disponibili e si sono impegnati nella formazione, che è durata circa un anno, fatta da esperti Caritas che avevano già ampia esperienza in progetti di questo tipo.
Durante il periodo di formazione settimanalmente dedicavano il loro tempo ad apprendere come rapportarsi con gli assistiti.
Oltre al servizio di compagnia e passeggiate, che abbiamo chiamato di “Assistenza leggera”, abbiamo cercato di aiutarli accompagnandoli a fare visite mediche, pratiche burocratiche o acquisti.
Tutte queste attività sono coordinate da una segreteria che comunica direttamente con gli assistiti e i volontari.
Dopo un primo periodo, che possiamo chiamare di rodaggio, ci siamo resi conto che alcune situazioni non erano di facile gestione e serviva un supporto ai volontari per apprendere come risolvere piccoli problemi o come comportarsi di fronte a richieste che non rientravano nel progetto, abbiamo quindi istituito un incontro di formazione permanente mensile dove partecipano tutti i volontari accompagnati da tre psicologhe della nostra parrocchia, i coordinatori dei volontari e il Parroco don Diego, responsabile dell’intero progetto. Questi incontri servono per ascoltarsi e condividere le esperienze e i limiti di ognuno cercando di superarli e di formare un gruppo di persone che perseguono lo stesso obbiettivo e si supportano nei momenti di difficoltà.
Ogni anno, nel periodo natalizio, organizziamo un pomeriggio di festa e di gioco al quale sono invitati gli assistiti i loro familiari, i volontari e alcuni giovani dei gruppi parrocchiali, è un momento molto bello nel quale la gioia fa da principale protagonista, tutti mettiamo a disposizione noi stessi per far passare in allegria un pomeriggio ai nostri cari amici.
Abbiamo compreso, con questo, che offrendo un po’ del nostro tempo a chi ha bisogno ci fa crescere nella fede e nella gioia superando anche tanti nostri limiti personali.
Nei momenti più difficili della pandemia abbiamo dovuto sospendere il servizio a domicilio ma non abbiamo lasciate sole le persone che si sono affidate a noi, le abbiamo seguite telefonicamente, anche più volte a settimana.
Appena è stato possibile il servizio è ripreso regolarmente osservando tutte le precauzioni e le prescrizioni previste.
Ora stiamo assistendo una ventina di persone, perché purtroppo nella pandemia alcuni di loro ci hanno lasciato, ma abbiamo in progetto di fare una nuova richiesta di volontari e un nuovo ciclo di formazione perché prevediamo un numero di richieste alle quali, altrimenti non riusciremo a dare seguito.

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