di Lorenzo Cioce
Daje De Alberi è un progetto di riforestazione e rigenerazione nato ufficialmente quest’anno come associazione riconosciuta.
È un’idea basata sulla cura del bene comune e della bellezza. Tutto ebbe inizio nell’estate del 2019 volendo donare alberi per la piazza nella quale vivevo al Nomentano.
Non fu facile trovare prima l’ufficio capitolino e poi il vivaio dal quale prendere gli alberi giusti per il sito giusto, un concetto basilare da tenere a mente. Devo ringraziare per la pazienza la mia amica Martina e la famiglia senza i quali questa idea non sarebbe nemmeno sorta.
Grazie alla prima messa a dimora di 5 Aceri campestri a novembre 2019, pian piano sono riuscito a coinvolgere qualche persona di buona volontà sia residenti sia commercianti per l’innaffiamento costante delle alberature.
Nel 2021 ho deciso di affrontare una nuova sfida e di piantare altri alberi davanti la scuola Winckelmann che avevo frequentato alle medie per dare un segnale concreto alle nuove generazioni. Attraverso una raccolta fondi digitale, grazie all’economia di condivisione, grazie ai permessi del Dipartimento Tutela Ambientale di Roma Capitale e grazie al mitico giardiniere Dino siamo riusciti a piantare altri 8 alberi, stavolta dei Ligustri variegata.
Grazie alla cura costante di questi nuovi alberi e ai social networks ho conosciuto nel quartiere e non solo, altri amici del verde e della bellezza. Con alcuni di loro è nata una bellissima amicizia che ci ha connesso oltre la cura delle alberature e a novembre 2021 siamo riusciti a piantarne altri 25.
Perché la parola cura è fondamentale? Perché non basta piantare gli alberi in città nel periodo corretto da ottobre ad aprile in base alle temperature e al cambiamento climatico in atto. In città gli alberi esistenti vengono spesso scambiati per cestini dove gettare rifiuti o come oggetti di arredo dove poggiare di tutto. Cemento e asfalto alla base (la famosa tazza, a proposito, i fondi di caffè della vostra moka sono un ottimo concime) sono la rovina a Roma di molti alberi, a proposito di cura delle radici.
Gli alberi sono esseri viventi, sono fratelli e alleati dell’Umanità e sono molto più saggi di noi. Hanno circa 380 milioni di anni e custodiscono molta saggezza, a confronto noi siamo dei pischelli e daje.
Perché il motto Condivide Et Albera? L’impero romano si fondò sulla concezione del “Divide Et Impera”, l’Umanità intera oggi è chiamata ad affrontare la più grande sfida o forse “guerra per la sua sopravvivenza”, il cambiamento climatico, una guerra calda, subdola, costante che colpisce con eventi estremi in tutto il pianeta, dei quali tutti siamo responsabili nessuno escluso.
Difendere gli alberi esistenti, piantare nuovi alberi e arbusti, coltivare fiori, curare il verde esistente nelle nostre città fa parte delle possibili soluzioni che abbiamo a disposizione per migliorare la qualità della vita e mitigare gli effetti devastanti del climate change.
Allora Daje De Cura, De Condivisione e De Bellezza.
“La terra non stanca mai, la terra è rozza, silente, incomprensibile a tutta prima, la Natura è rozza e incomprensibile a tutta prima, non scoraggiarti, continua, vi sono cose divine con cura celate, ti giuro, vi sono cose divine più belle di quanto può dirsi a parole.” Walt Whitman, dal libro Foglie d’erba.
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