di Katia Mattei
Accade spesso di vedere scene al supermercato in cui bambini fanno i capricci o si mettono a terra piangendo perché i genitori non comprano loro ciò che vogliono oppure genitori che cercano di sviluppare nei figli un interesse vero verso lo studio promettendo premi o punizioni.
A volte capita anche che gli insegnanti si trovino davanti studenti impreparati e provino ad invogliarli a studiare cercando di far leva sulle ambizioni, sul desiderio di ottenere riconoscimenti materiali o morali, approvazione, vantaggi, agevolazioni, favori, privilegi. In questo articolo, si andrà a considerare, a proposito di queste situazioni che possono verificarsi, la definizione più utilizzata nella letteratura italiana e internazionale di motivazione, che si basa sulla distinzione tra motivazione intrinseca e motivazione estrinseca o strumentale.
Tale definizione è un punto di inizio basilare per riuscire a vedere dove si possa intervenire e come.
La motivazione intrinseca a cui si possono riferire tutti quegli aspetti motivazionali che presuppongono interesse, curiosità verso la conoscenza, a prescindere da ciò che si ottiene con essa, e senso di autodeterminazione del processo di conoscenza.
Inoltre, va considerato che la motivazione intrinseca è legata all’ interesse e alla preferenza per compiti che possono rappresentare delle sfide: i compiti considerati facili, non coinvolgendo completamente i processi attentivi, non destano interesse.
La motivazione intrinseca è connessa, in tale prospettiva quindi, ad una spinta interiore, non a fattori esterni.
La motivazione estrinseca, invece, implica la ricerca di un sostegno sociale, di una gratificazione al compito, di una ricompensa, cioè non ad un piacere che deriva dallo svolgimento del compito; quindi se vogliamo utilizzare una metafora, la motivazione strumentale non è legata all’interesse per il tragitto, il viaggio verso quella meta, ma all’aspettativa di un profitto o vantaggio pratico che deriva dall’eseguire i compiti, e soprattutto portarli a compimento, in termini di ricompense e approvazione sociale.
Facendo riferimento ai processi di apprendimento, le motivazioni estrinseche sono legate ad aspettative di elevate votazioni e giudizi positivi, ad esempio, oppure al successo scolastico, alla competizione con i coetanei, al soddisfacimento delle aspettative genitoriali e degli insegnanti.
La motivazione strumentale, quindi, risiede all’esterno dei propri vissuti personali e ciò è collegato al fatto che viene a mancare in parte il senso di autodeterminazione personale e cioè il senso di una scelta pienamente libera e consapevole.
Ne consegue che parlando di processi di apprendimento, alcuni studenti sono definiti” demotivati”, cioè studenti che non sono spinti né da una motivazione intrinseca, né estrinseca e ciò può essere attribuito, al percepire l’attività o compito come non rilevante per la persona, o alla percezione di non avere le competenze per poter raggiungere quel determinato obiettivo.
Lo studio in questi casi diviene qualcosa di gravoso, una fonte di stress per quegli studenti che non hanno sviluppato senso di autostima, autoefficacia, che non si sentono adeguati a situazioni e contesti scolastici, che, quindi, si sentono incapaci nell’apprendere.
Nell’ambito dell’orientamento formativo, soprattutto in ambito scolastico, appare rilevante motivare gli studenti allo studio: tuttavia, la motivazione allo studio, pur risultando un prerequisito essenziale, non è sufficiente a portare a termine un determinato compito o attività: dalla motivazione dipende, infatti, l’intenzione di apprendere e la scelta di obiettivi a cui finalizzare determinate azioni, il voler portare a termine quello specifico compito: le scelte operate attraverso i processi motivazionali, sono prolungate nel tempo attraverso i processi volitivi.
La volontà e la motivazione quindi che si influenzano reciprocamente, e appare fondamentale il ruolo dei processi volitivi, che altro non sono che quei processi che intercorrono tra l’intenzione all’azione e il conseguimento effettivo degli obiettivi prefissati.
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