
persona autistica
Una cappa cupa e minacciosa incombe sulle nostre città, sinistra come un incantesimo maligno.
È la normalità, un recinto immaginario che racchiude coloro cui la vita ha concesso di poter avere una esistenza vera e potenzialmente felice.
Fuori dal recinto ci sono gli esclusi, i non normali, gli handicappati, con il loro bagaglio di solitudine e le loro vite trascinate e per finta che tanto vite vere non saranno mai.
Ed i loro genitori sono schiacciati da una tristezza senza speranza perché “mio figlio non è normale e quindi non potrà mai essere felice”.
Ecco, io autistico e quindi parte dei derelitti esclusi, oggi scrivo queste righe per spezzare questo incantesimo e restituire la libertà a tutti i non normali che la normalità tiene prigionieri.
Si comincia da qui: La normalità non esiste. È solo apparente.
Normale vuol dire conforme alla norma ma questa norma, questa regola, dove sta?
Non esiste.
Per questo la normalità è un imbroglio perché dice che devi essere conforme ad una norma ma questa norma non esiste.
Fino a quanto una persona può essere alta o bassa ed essere normale? Nessuno lo sa.
Ma allora qual è la giusta visione?
Tutti gli esseri umani sono diversamente abili perché ciascuno ha limiti e difetti fisici e psichici.
Ogni essere umano è diversamente abile perché porta un suo personale mix di limiti e qualità, diverso dal mix di ogni altra persona.
Poi ci sono individui che hanno limiti più estremi della media o forse solo più evidenti. Non sono un’altra categoria ma elementi più estremi dello stesso genere umano.
Ne parleremo in questa rubrica.
Non perdete i prossimi numeri di Fidene in Rete.
Io vi aspetto qui.
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