di Roberta Ciprari (Vice Presidente Antes Roma)
Mi chiamo Roberta, ho 63 anni, sposata, madre, nonna di 3 nipoti.
Dopo una vita lavorativa in Poste Italiane arriva nel 2017 la pensione e dopo un anno sabatico mi sono avvicinata con passo leggero all’Anteas di Roma.
Il volontariato mi sembrava un mondo così diverso dalle esperienze da me vissute. Sono stata una dirigente sindacale della Cisl Poste per tanti anni e di certo in questo lungo percorso di vita ho elaborato sentimenti come la solidarietà, l’uguaglianza, la capacità di ascolto e aiuto, e questo senza che me ne rendessi conto ha aperto la strada verso questo nuovo cammino.
L’Anteas di Roma dove io lavoro è nata 25 anni fa, è un’Associazione si giovane, ma strutturata e dinamica che in questo periodo di pandemia ha saputo reinventare servizi, strategie d’intervento, modalità di contatto.
Inizialmente ho avuto incarichi su cultura, ambiente, tempo libero e quanto contenuto negli ambiti della Associazione di Promozione Sociale. Ma con l’emergenza Sanitaria ho capito che dovevo fare di più e senza esitazione sono uscita dalle stanze di Via Po dove è la nostra Sede, verso il territorio.
Li c’era bisogno di me. Da oltre un anno vivo questa prossimità che mi ha portato a mettere al centro dei miei interessi l’Uomo con le sue fragilità.
Con e grazie agli altri volontari ho imparato a lavorare in silenzio ed a passo veloce. In questo mondo non ci sono riflettori ma solo richieste a cui bisogna dare risposte veloci se vogliamo alleviare sofferenza e bisogni.
Questo impegno ha rigenerato la mia esistenza, dando nuovo slancio alla vita.
Vivere a fianco a persone in difficoltà, entrare in empatia con loro, cercare la loro fiducia, ottenerla, sono passaggi di profonda Umanità.
Ho riscoperto la voglia di donare parte di me, del mio tempo ed ho compreso che quello che mi viene restituito è maggiore e questo genera in me una gioia interiore profonda.
Ogni giorno le Amiche del Segretariato Sociale raccolgono le richieste di assistenza e le smistano ai volontari. Io seguo il 1° – 2° – 3° Municipio e cinque giorni a settimana faccio con ausilio di autovettura “accompagnamento” che è un’attività di assistenza domiciliare leggera a persone anziane o disabili – prevede il trasporto dell’utente presso strutture sanitarie per visite specialistiche, fisioterapiche, consegna farmaci e spesa a domicilio.
Nel 3° Municipio abbiamo anche un Doblò per il trasporto dei malati con grave disabilità.
Sempre nel 3°, a seguito della pandemia abbiamo preso in carico molte famiglie di anziani, ma anche giovani che avevano già un lavoro precario ed oggi versano in condizioni economiche difficili. A loro dall’inizio dell’emergenza Covid 19 ho consegnato pacchi alimentari, carte Conad, Buoni pasto e farmaci.
Ricordo quando eravamo in zona rossa di aver acquistato un corredino per un neonato, o latte in polvere per figli di famiglie numerose, spesso straniere, che non potevano affrontare la spesa. Lo abbiamo fatto con i soldi che Anteas raccoglie con il 5X1000.
Personalmente sono anche impegnata nel Progetto “La saggezza degli anziani” presso la scuola Di Donato, nel laboratorio del Doposcuola. Qui la presenza multietnica è elevata, ma le differenze culturali se valorizzate possono essere un’opportunità di scambio conoscitivo.
Li sostengo nei compiti assegnati e cerco di trasmettere tradizioni ed usanze. Due obiettivi: facilitare il processo di inclusione e contrastare la povertà educativa. Oggi nella società della conoscenza l’investimento in educazione diventa un fattore cruciale se vogliamo creare cittadini responsabili e capaci di partecipazione attiva.
E poi sentire che mi chiamano “Maestra” mi fa sorridere!
Anteas Roma è anche altro: è Punto Accoglienza presso l’Ospedale S. Andrea dove forniamo carrozzine per persone non autosufficienti e con una auspicata normalità di vita torneremo nelle —– Biblioteche Comunali, riprenderemo la manutenzione degli spazi verdi e potremo curare anche la bella terrazza della Biblioteca Ennio Flaiano sempre nel Vs. Municipio, riprendere l’assistenza domiciliare leggera o riallacciare i fili con i Centri Anziani dove siamo presenti e dove molto si può fare in termini di socializzazione, informazione, cultura e svago.
Anteas è li che porta le sue buone pratiche in tema di invecchiamento attivo perché riteniamo il patrimonio di esperienze e conoscenze degli anziani una risorsa preziosa per la collettività da non disperdere.
A questo punto avete capito perché faccio volontariato. Per me, come dice Papa Francesco, è la Cura che mi fa sentire nonostante l’età attiva ed utile, ed è lo Scopo per contrastare la cultura dell’indifferenza, perché avvicina, crea nuovi legami e ci apre al dialogo.
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