di Valentina Terrano

Una delle maggiori preoccupazioni dei genitori in questo momento è che i propri figli possano incappare, navigando nel web, in situazioni che mettano a repentaglio il loro benessere psicofisico.

L’adescamento online e cyberbullismo, fanno parte dei rischi che un adolescente può incorrere navigando nella rete.

L’Italia è stata tra i primi Paesi ad emettere una specifica normativa in materia, aderendo ai principi della Convenzione sui diritti del fanciullo e quanto sancito dalla dichiarazione finale della Conferenza mondiale di Stoccolma.

Art 1 Legge n°269 3 agosto 1998:

“la tutela dei fanciulli contro ogni forma di sfruttamento e violenza sessuale a salvaguardia del loro sviluppo fisico, psicologico, spirituale, morale e sociale, costituisce obiettivo primario perseguito dall’Italia

La forte diffusione in Italia della connettività tramite mobile (tablet-smartphone) e la forte attrattiva esercitata dai social network sui giovani hanno spinto progressivamente gli abusanti a privilegiare i contatti via web, anche per la poca discrezione e la scarsa diffidenza che le nuove tecnologie inducono nei ragazzi stessi, spesso poco controllati dai genitori e labilmente consapevoli della quantità di informazioni personale accessibili in rete.

  • La localizzazione automatica di foto e post sui social;
  • L’abitudine alla condivisione di informazioni private;
  • La connessione h 24;

rendono la navigazione e la socializzazione dei giovani online non priva di rischi reali.

Anche le nuove piattaforme di gioco on-line sono diventate un luogo virtuale dove la proverbiale conoscenza da parte dei gromming[i] del mondo giovanile li conduce alla ricerca di ragazzi/e e, ad oggi, anche bambini.

I segnali di disagio dei bambini/ragazzi sono molti, differenti per modalità e espressione e non vanno sempre ascritti a situazioni di abuso o molestie. Esistono tuttavia alcuni comportamenti che debbono richiamare la vostra/nostra attenzione, soprattutto se compaiono improvvisamente e senza che il bambino/ragazzo sia in grado o voglia di giustificarlo.

Di seguito alcuni comportamenti “spia”:

  • Modifica improvvisa dell’uso del computer-telefonino, aumento del tempo dedicato a scrivere messaggi o ricevere ed effettuare chiamate anche in orari tardivi;
  • Allontanarsi e appartarsi ogni volta che si riceve o si effettua una chiamata;
  • Consumo veloce del credito telefonico;
  • Manifestazioni improvvise di stati di ansia e preoccupazione quando si ricevono messaggi -telefonate o mentre è connesso in internet;
  • Cambiamenti del ritmo sonno-veglia (dorme troppo, dorme poco, incubi notturni);
  • Cambiamento nel comportamento alimentare;
  • Cambiamento nel rendimento scolastico.

Come prevenire?

Monitorare le attività online del minore, dare la certezza di essere disponibili a parlare con loro e di fronte ad ogni dubbio, non limitarsi a sperare di essersi sbagliati ma approfondire la ricerca.

Saper ascoltare sospendendo il giudizio permettendo così di esprimere le paure..


[i] Viene definito come una seduzione emozionale, una tattica escogitata dal predatore al fine di accalappiare il minore per soddisfare i propri impulsi.

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