La figura di Maria all’epoca del Covid-19

di Matteo L.

Nel cristianesimo si è sviluppata una grande dedizione nei confronti della donna e in particolare di una donna che non simboleggia solo la sofferenza, ma anche l’amore e la grande forza; quella forza che le permette di accompagnare suo figlio fino alla Croce come possiamo leggere nei Vangeli: la Vergine Maria.

La sua importanza si legge e si narra soprattutto nell’Annuncia zione dove l’Arcangelo Gabriele la saluta dicendole: “Ti saluto o piena di grazia il Signore è con te” (Lc 1, 26-38).

Ecco che, soprattutto ai giorni d’ oggi, in cui abbiamo sperimentato un virus che tutti hanno chiamato “Nemico invisibile” di una guerra che non si sa quando avrà fine, la figura di Maria incarna la vita stessa; essa rappresenta un messaggio di grazia e di speranza: lei porta in grembo il figlio prediletto da Dio come asserisce la voce risuonante di Dio stesso nel momento del battesimo di Gesù nel Giordano: “Questo è il figlio mio prediletto nel quale mi sono compiaciuto”   (Mc    1,  9-11).

Quindi, Maria porta nel suo grembo nuova vita, una vita che riparte, che porta in sé insegnamento e che è fonte di ogni saggezza. Maria simboleggia metaforicamente tutte le persone che soffrono e che hanno sofferto in questa esperienza triste e drammatica del Covid 19, ma Maria è anche simbolo di chi

accetta la sofferenza umilmente, di chi non si scandalizza se l’altro è stato colpito da malattia, di chi non ha pregiudizi; simboleggia tutti coloro che anche con un gesto, una parola, nel loro piccolo, tentano di cambiare la storia dell’umanità che è una storia che non deve parlare di morte, ma di salvezza, che non deve parlare di odio e di guerra, ma di pace e amore; una storia in cui l’uomo sappia riconoscere il significato della libertà e della dignità umana.

In un certo modo possiamo concludere che Maria simboleggia la purezza di quelle persone che non hanno in sé nessun giudizio di cattiveria, perché hanno capito il profondo significato dell’umanità e il profondo senso della vita stessa; simboleggia quello che nel nostro piccolo, possiamo fare per aiutare gli altri, restando in un certo senso “svegli” in modo da imparare da questa situazione vissuta, perché ogni situazione porta in sé un significato da cogliere e se viene piantato quel significato su un terreno buono può diventare buon seme prima e poi buon frutto.

Mi piace concludere con una frase di Gesù detta prima di morire sulla Croce alla madre Maria:

“Ecco tuo figlio” e rivolgendosi al suo discepolo preferito disse “Ecco tua madre”; da quel momento il discepolo la prese nella sua casa (Gv 19, 25-27).

In queste parole è sintetizzato il simbolo più grande di Maria.

Essa è la mamma di tutta l’umanità; e quindi da cosa possiamo riiniziare?

Dalla preghiera per tutti coloro che non sono sopravvissuti, per il dolore delle loro famiglie, soprattutto delle madri, dall’ascolto delle perone che ci sono accanto, dall’accorgerci se hanno bisogno di aiuto, dalla speranza che non si dimentichi troppo in fretta, passato il pericolo, che siamo figli di uno stesso Padre e di una stessa madre, che possiamo vivere la vita contando i giorni oppure aggiungendo vita ad ogni giorno dando significato e valore ad ogni evento e ad ogni persona, da persone libere quali siamo stati create.

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