L’ecologia

di Rebecca S.

Scienza, tecnica, politica e così via non possono più muoversi coerentemente se non hanno compreso che è necessario un diverso e più completo approccio alle cose che ci circondano. Tra queste assume una particolare importanza il sistema tra i sistemi.

Il Sistema che garantisce ad ogni forma di vita la possibilità di nascere, crescere e riprodursi.

Il sistema che permette all’uomo, creatura sopra le creature, di nascere, crescere e conoscere.

Stiamo parlando evidentemente dell’Ecosistema,   termine relativamente nuovo è sempre più presente nei nostri giorni, nelle nostre discussioni, nella nostra cultura. Il termine ecosistema è stato proposto per la prima volta, nel 1935, dall’ecologo inglese Tansley, anche se il concetto d’ecosistema, come idea di un tutt’uno tra organismi ed ambiente, risale ai tempi antichi.

Il fatto che questo termine sia stato coniato solo nel XX secolo dimostra la resistenza che esso ha incontrato per entrare nel gergo scientifico ufficiale.

Le emergenze ambientali, l’inquinamento, la desertificazione ecc. hanno portato all’attenzione generale una sensibilità ambientale mai conosciuta nella storia dell’uomo e con se una evoluzione sociologica del fenomeno che solo la storia futura potrà concretamente valutare.

L’ecosistema può essere definito, senza possibilità di smentite, il più complesso motore termodinamico

esistente. Per mezzo di esso l’energia proveniente dal Sole o potenzialmente racchiusa nel nostro pianeta (energia chimica, geotermica, ecc) viene trasformata gradualmente ed utilizzata dagli esseri viventi

L’ecologia cristiana

L’ecologia cristiana è innanzitutto un’ecologia della persona umana in una visione differente di queste questioni per sollecitare l’attenzione di tutti e farci prendere coscienza delle nostre responsabilità.

La consapevolezza che le risorse naturali sono limitate e che alcune non sono rinnovabili è diffusa, ma questo progressivo impoverimento è un problema di vasta portata, legato non soltanto all’economia e riguarda da vicino tutti gli esseri viventi.

Secondo studi attendibili nei prossimi anni è prevista un’incalcolabile perdita di specie nella biosfera necessarie per il giusto equilibrio dell’ecosistema e fonti di preziosi farmaci.

La biodiversità è pertanto un bene da difendere e proteggere, non da annullare per ragioni di profitto e di interessi economici. È importante rendersi conto che i beni naturali sono di tutto il genere umano.

Già i padri della Chiesa avevano sottolineato e difeso il principio della loro destinazione universale: nessuno ha il diritto di appropriarsi delle risorse naturali in maniera assoluta ed egoistica, dimenticando il loro significato e la loro funzione

sociale.

L’ambiente naturale è un patrimonio di tutto il genere umano.

L’uso delle risorse naturali deve quindi essere ispirato alla giustizia, alla solidarietà e all’amore per i poveri. Proprio per questo è importante promuovere un autentico sviluppo umano. Infatti, la minaccia di inquinamento naturale nei luoghi di rapida industrializzazione, oggi più che mai evidente, mette in discussione il senso autentico del progresso economico.

Nella misura stessa in cui esso annienta il rapporto uomo- ambiente, finisce per distruggere il suo stesso fautore.

L’ambiente e le diverse religioni

Tutte le religioni possiedono credenze sull’origine dell’universo e con i loro riti e sistemi simbolici esprimono in vari modi il rapporto tra Dio, il Creato e l’uomo.

La questione ambientale mette in discussione questo rapporto e quindi le religioni non possono non   occuparsene    e preoccuparsene.

Per l’ebraismo il mondo è un sistema equilibrato, creato e ordinato da Dio.

Fin dalle prime pagine della Genesi si presenta come un ecosistema in equilibrio in cui ogni essere vivente è legato all’altro; nella creazione di Dio nulla è inutile e tutto è importante e ha un significato.

Nel Corano Adamo è collocato nel

Paradiso terrestre come califfo, custode del Creato: deve salvaguardare la Terra affidatagli da Allah.

Se nell’induismo, religione panteista, la presenza divina pervade ogni aspetto della natura e dell’universo, nel buddismo l’ambiente è la condizione di vita degli esseri umani: solo chi non è saggio distruggere ciò che gli permette di vivere.

Nel confucianesimo viene messa in evidenza la necessità di preservare l’armonia tra la Natura e gli esseri viventi.

Ogni cristiano viene chiamato in causa dalla crisi ambientale che lo costringe a riesaminare il suo rapporto personale e quotidiano con il Creato e Dio.

Il «cercare il Regno di Dio e la sua giustizia» non solo non lo esime dall’assumersi la sua responsabilità nei confronti dell’ambiente e della vita, ma la rafforza e la esige come componente essenziale della fede e della testimonianza dei valori del Vangelo.

Il rispetto per l’ambiente è un dovere per tutti quanti che credono che Dio è il Creatore e sanno che gli uomini devono aver cura dei doni di Dio tenendo presente il bene di tutti gli esseri umani.

Considerazioni e riflessioni personali

Penso che al giorno d’oggi, gli animali ma anche le piante siano diventate parte essenziale dell’uomo. Però sfortunatamente ci sono ancora persone maleducate che non rispettano il proprio ambiente, questa per me è una cosa molto grave.

Spero che negli anni successivi le generazioni future cambieranno e non vivranno lo schifo ambientale che stiamo vivendo noi come le isole di plastica, glielo auguro.

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